Malindi 12 febbraio 2010 ore 22.00 ora locale (Italia -2ore)
Oggi con mia massima gioia, più che altro per mia madre ho scoperto che come verdura si trovano anche gli asparagi non ho osato però chiedere il prezzo.
Il ventilatore è stato riparato ma qui resta un caldo torrido sembra di entrare in uno di quei micro bagni umidi dove è stata azionata tutto il giorno a turno asciugatrice e lavatrice…
In compenso la mia energia e attività non è calata per nulla, anzi, credo di essere più dinamica che mai e mia mamma, povera me la trascino dietro…da immaginare, un caos di tuc tuc(ape piaggio che fanno da taxi), gente a piedi, gente in bici, gente in moto, auto, pulmini, tutti che vanno vengono, urlano, sbraitano, ti chiamano, ti urlano , ti toccano perché magari vogliono venderti qualcosa, farti vedere un negozio, un tizio, una casa, una moto, oppure vogliono farti comprare la verdura.
C’è un povero disgraziato, venditore improvvisato che mi perseguita da 3 anni cercando di vendermi delle piccole buste di fagiolini!!!giuro è sempre lo stesso da 4 anni e sempre con sti fagiolini, stasera glieli ho comprati perché sono davvero troppo tempo che me lo trovo sempre dietro che mi chiede di comprarli. Io odio pulire i fagiolini!
Comunque in questa babele di derelitti che si mischia con quella dei ricchi, si solleva polvere e confusione data anche dalle diverse lingue parlate e urlate: arabo, swahili,inglese, inglese mal parlato, italiano, veneto, romano, napoletano e pure bresciano, poi ora si sente anche un po’ di tedesco e di francese…. il tutto è condito dal caldo equatoriale.
In questo bailamme generale, c’è mia madre, si presenta con: capello rosso mogano, occhiale enorme alla Mondaini, con lente color prugna, cappello di paglia a tesa medio-larga, orologino fine in oro bianco, anello a 3 ori su una mano e anello con 3 brillanti sull’altra, poi mega vestitone, elegante quasi da sera, lungo fino ai piedi svolazzante e sgargiante arancio e rosso (è un tessuto kanga, un foulard tipico africano), con scialle sulle spalle bordeaux con mille campanellini attaccati ai bordi, proveniente dall’india, borsone di paglia enorme e ciabattine infradito, con le perline in tinta con la mise, con le quali cammina tipo papero sulle uova…
Si gira, barcolla, parla in italiano un po’ con chiunque, poi sta a testa bassa per vedere dove mettere i piedi e per non vedere tutta la gente povera, poi mi chiama mi parla nel caos del traffico e dei turisti e prova timidamente a farmi vedere l’ennesimo pareo che vorrebbe comprare….
Stordita è dire poco…oggi l’ho portata nella parte più povera di Malindi a casa di gente che conosco, io uso il termine casa, normalmente noi useremmo definire quei luoghi come sottoscale mal ridotti…
Ho parlato loro del mio progetto delle case di paglia, li sto coinvolgendo, ho fatto vedere loro il dvd per fargli capire che si può migliorare e mettendosi insieme possiamo fare qualcosa di più per noi e per i bambini dell’orfanotrofio.
A quel punto, ho pensato, ok, botta finale, la porto al LeaMwana(l’orfanotrofio) dove ha visto i dormitori, i bagni, vabbeh sì bagni chiamiamoli così, la cucina, buona anche questa….
E forse stasera si è resa conto o sta incominciando a farlo di come il mondo davvero si spacca in due a pochi metri di distanza.
Ieri siamo infatti andate a vedere dei lussuosissimi appartamenti sulla spiaggia e le si erano illuminati gli occhi, che si sono appannati subito quando ha sentito il prezzo…oggi invece avrei forse trovato la villetta giusta per noi, modesta ma molto curata a 100 metri dalla spiaggia.
Ha un bel giardino rigoglioso e grande da risistemare e recintare in un solo punto, è su due piani, sotto grande patio, dove si può stare e mangiare, poi dentro un piccolo salotto ben arredato,che potrebbe diventare una terza camera di fortuna, se avessimo molti amici ospiti, una cucinotta attrezzata, 2 camere da letto e 2 bagni. Sopra con scaletta indipendente bel terrazzo grande coperto che crea un secondo patio, 2 camere e un bagno.
Ci sarebbe anche il guardiano – persona di fiducia dei proprietari che vivrebbe in una casetta a 2 camere che è nel giardino.
Il tutto utenze incluse, ancora da trattare mi chiedono 150€ al mese per camera, qui dove sono ora me ne chiede per 2 appartamenti mini(il mio stracaldo e non posso nemmeno far uscire i gattoni) 560€….credo che non ci sia molto da pensare…però attendo, lascio che mi facciano una proposta un po’ più bassa, dato che pagherò in anticipo un anno….e poi martedì quando arriva Paolo credo non avrà dubbi. Unico dubbio, mi sa per entrambi che la villetta ha il tetto in makuti (foglie di palma) che bruciano facilmente e l’anno scorso c’è stata una strage di ville bruciate…ma non succederà nulla, ne sono certa.
Nel frattempo sto riprendendo i contatti facendo pr e comincio a spargere la voce di quello che vorremmo aprire e i primi approcci stanno dando ottimi risultati. Poi sono andata a vedere nella parte araba, incasinata, mezza scrostata e piena di viottoli che io adoro, dei negozi di elettrodomestici e devo dire che i prezzi mi sembrano ottimi, ma per questo, aspetto Paolo perché lui è più bravo di me in queste cose. In ogni caso mi sono comprata un mega ventilatore da terra e l’ho pagato 33€ ma anche se fosse stato 133€ l’avrei preso…ora qui si ragiona meglio sempre caldo ma almeno è ventilato e l’umidità mi sembra diminuire, in compenso prevedono per domani e domenica 39°/40°…mah sperem per l’arrivo di Paolo e i cagnoni, io sono più in ansia di lui per lo sbarco…ma anche per questo ne sono certa andrà tutto bene.
Domani vado di nuovo al LeaMwana, confido che mia madre si metta un po’ meno in ghingheri e la smetta di sentenziare dubbi e sbagli di calcolo, ovviamente da me effettuati…è difficile convivere con le proprie paure e avere a fianco una persona che ha fatto della paura il proprio mood di vita, rendendosela impossibile.
Non è facile ma là a Milano da sola non l’avrei fatta rimanere, manca il romanticismo del progetto mio e di Paolo con lei fra noi ma se solo smettesse, mollasse un po’ questo suo stile di pensare sempre al peggio mi aiuterebbe un po’ ma non la capisce…
Per ora spero solo, ripeto, che si agghindi un po’ meno perché dobbiamo andare al Lea Mwana, devo ammettere che sta molto bene vestita come solo lei sa fare ma come e dove vivo io in mezzo più che altro alla gente di qui, lei stride un po’.
Forse, immagino o spero le stia piacendo il posto e dico forse, stasera dopo l’ennesimo mio discorso, sta capendo perché io voglia vivere molto più modestamente e costruirmi una casa eco-sostenibile con il concetto di gruppi di persone che si aiutino a vicenda, senza fare ‘sti villoni di cemento e tegole e piastrelle all’italiana con esuberi di lussi superflui in ogni dove, per poi vivere nella paura di essere derubati, doversi chiudere dentro tra sbarre, cani da guardia e ascari(le guardie notturne)…
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